La consistenza dei meningiomi influenza la complessità, il tempo ed il rischio durante l’intervento chirurgico;è una delle variabili chirurgiche più critiche difficile da accertare prima dell’intervento. I meningiomi di consistenza “molle” sono più suscettibili di essere rimossi con l’aspiratore ad ultrasuoni rispetto a lesioni dure e fibrose, che se circondano i vasi e i nervi sono più impegnative da rimuovere.
La risonanza magnetica elastografica (MRe: magnetic resonance elastography) permette di valutare in modo non invasivo le proprietà meccaniche del meningioma, quindi di valutare i tempi e i rischi dell’intervento. In particolare la MRe cattura la risposta del tessuto dopo aver fornito una fonte di movimento e quindi calcola matematicamente un modello viscoelastico che stima la fermezza del meningioma. Inoltre la MRe consente di valutare come il meningioma interagisce con le strutture cerebrali potendo fornire informazioni sul grado di difficoltà per il neurochirurgo di evidenziare un piano di clivaggio tra il meningioma ed il cervello medesimo.
L’MRe mostra risultati promettenti per stabilire la fermezza dei meningiomi, soprattutto quelli di maggiore dimensione -nei piccoli meningiomi è invece meno utile a causa della bassa risoluzione spaziale-. La MRe è una tecnica complementare alla risonanza magnetica convenzionale. La MRe può fornire dati importanti al neurochirurgo prima dell’intervento chirurgico al fine di finalizzare al meglio la strategia hirurgica e la riuscita dell’intervento medesimo.
Per ulteriori approfondimenti:
Imaging and diagnostic advances for intracranial meningiomas.Huang RY, Bi WL, Griffith B, Kaufmann TJ, la Fougère C, Schmidt NO, Tonn JC, Vogelbaum MA, Wen PY, Aldape K, Nassiri F, Zadeh G, Dunn IF; International Consortium on Meningiomas.Neuro Oncol. 2019 Jan 14;21(Supplement_1):i44-i61. doi: 10.1093/neuonc/noy143.
