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Tumori dell’ippocampo

Vediamo insieme che cosa sono i tumori dell’ippocampo, con quali sintomi si presentano e la scelta del trattamento più adatto.

Cos’è l’ippocampo?

L’ippocampo è una formidabile struttura cerebrale, localizzata profondamente nel lobo temporale di cui è parte.

Insieme all’amigdala e al giro paraippocampale prende parte alla costituzione del lobo temporale mesiale.

L’ippocampo più generalmente è parte del lobo limbico, che sottende a moltissime funzioni cerebrali in grande parte legate alla memoria, alla capacità di muoversi nello spazio, al comportamento.

Svolge inoltre funzioni di integrazione tra diverse aree cerebrali, come la corteccia visiva, uditiva e somatosensoriale.

Il lobo limbico è costituito dall’amigdala, dal giro del cingolo, dal giro paraippocampale, dai fornici, dai corpi mammillari e da strutture del talamo.

Il termine “ippocampo” deriva dalla sua somiglianza ad un cavalluccio marino (quando visualizzato nelle proiezioni assiali).

Quali sono i tumori più frequenti nell’ippocampo?

L’ippocampo ha una predilezione per lo sviluppo di tumori a lenta crescita (“low grade”). I più frequenti sono i gangliogliomi, i gliomi low grade (astrocitomi e oligodendrogiomi), gli xantostrocitomi pleomorfi, i DNET (tumori disembrioplastici neuroepileliali).

Molti tumori in questa regione hanno una differenziazione neuronale che è il risultato della presenza nella zona subgranulare dell’ippocampo di cellule neuronali progenitrici.

È noto infatti che l’ippocampo abbia la capacità di produrre nuovi neuroni anche in età adulta.

Come si diagnosticano?

I tumori dell’ippocampo si diagnosticano con la risonanza magnetica con il mezzo di contrasto.

Sono di particolare utilità sequenze di risonanza che permettono di stabilire la dominanza cerebrale (RM funzionale), i fasci di fibre limitrofi (RM trattografica), le molecole che compongono il tumore (RM spettroscopica), il grado di attività metabolica del tumore (RM perfusionale).

Le ricostruzioni 3D offrono una visualizzazione dei rapporti tra il tumore e le nobili strutture anatomiche circostanti. Le ricostruzioni 3D vengono in aiuto al mental imagery del neurochirurgo nella pianificazione strategica chirurgica.

Con quali sintomi si presentano?

I tumori dell’ippocampo sono associati a epilessia.

In particolar modo a forme di epilessia resistenti ai trattamenti (tipicamente i pazienti assumono più di un antiepilettico per il controllo delle crisi).

Altri sintomi possibili sono la cefalea, nausea, vomito, disturbi motori o del linguaggio (nel lobo dominante).

Inoltre, ad un’analisi neurocognitiva approfondita si nota come spesso questi pazienti abbiano disturbi nei vari domini di pertinenza della memoria (memoria a breve e a lungo termine, memoria semantica etc.).

Come si classificano?

Esistono due classificazioni dei tumori dell’ippocampo

  1. Classificazione di Yasargil
    • Mediobasali temporali
    • Temporo-opercolo-insulari
    • Fronto-orbito-insulari temporo polari
  2. Classificazione di Schramm
    • Tipo A: tumori confinati all’uncus, ippocampo, paraippocampo, amigdala
    • Tipo B: tumori localizzati appena lateralemente ai tumori tipo A
    • Tipo C: tumori che occupano contemporaneamente le aree del tipo A e B
    • Tipo D: tumori che originano come tumori tipo A, ma che invadono anche lo stelo temporale (temporal stem), l’insula, il claustro, il pallido.

Queste due classificazioni hanno sia un significato prognostico che di strategia chirurgica.

Quali approcci chirurgici sono utilizzati?

La strategia chirurgica deve essere accuratamente pianificata tenendo conto del comportamento del tumore, dei sintomi, delle strutture anatomiche adiacenti coinvolte, della vascolarizzazione del tumore, della dominanza del lobo in cui il tumore si trova.

Generalmente è il lobo sinistro ad essere dominante. Tuttavia, molti pazienti, specialmente i mancini, hanno una dominanza bilaterale o totalmente lateralizzata a destra e questo modifica il protocollo strategico.

L’approccio chirurgico è microchirurgico e può essere coadiuvato da tecniche endoscopiche. La neuronavigazione, il mappaggio intraoperatorio e il neuromonitoraggio, l’ecografia intraoperatoria, sono tecnologie sempre presenti negli interventi neurochirurgici per la rimozione dei tumori dell’ippocampo.

L’obiettivo del trattamento chirurgico è la diagnosi istologica e molecolare del tumore, il miglioramento della prognosi, il miglioramento dei sintomi.

E’ stato dimostrato un notevole giovamento nel controllo delle crisi epilettiche associate a tumori dell’ippocampo dopo asportazione microchirurgica.

Bibliografia

Yaşargil MG, Krayenbühl N, Roth P, Hsu SP, Yaşargil DC. The selective amygdalohippocampectomy for intractable temporal limbic seizures. J Neurosurg. 2010 Jan;112(1):168-85. doi: 10.3171/2008.12.JNS081112. PMID: 19575575.

Brogna C, Gil Robles S, Duffau H. Brain tumors and epilepsy. Expert Rev Neurother. 2008 Jun;8(6):941-55. doi: 10.1586/14737175.8.6.941. PMID: 18505359.

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