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Neurochirurgia cerebrale e oncologica

Nevralgia del trigemino

Vediamo insieme che cosa è la nevralgia del trigemino, chi colpisce, con quali sintomi si presenta e la scelta del trattamento più adatto.

Cosa è la nevralgia del trigemino?

La nevralgia del trigemino è un dolore improvviso al viso. Spesso descritto come un dolore tipo “pugnalata” o “shock elettrico” al viso, al mento, ai denti o gengive.

Nella maggior parte dei casi la nevralgia del trigemino colpisce un lato del volto, specialmente la parte inferiore del volto. Raramente puo’ colpire entrambi i lati del viso, ma non allo stesso tempo.

I pazienti affetti da nevralgia del trigemino possono avere attacchi per giorni, settimane o mesi. In alcuni casi sono così severi da verificarsi per più di 100 volte al giorno.

E’ possibile che il dolore si attenui o scompaia per mesi o anni (periodi di remissione) per poi ricomparire.
Tuttavia questi periodi di remissione diventano di volta in volta sempre più’ corti.

Alcuni pazienti nel tempo sviluppano dolori continui, come una sensazione di bruciore e dolore profondo, associati agli attacchi improvvisi tipici del dolore trigeminale.

Vivere con la nevralgia trigeminale può essere molto difficile. L’impatto sulla qualità della vita della persona è notevole, e può comportare problemi di dimagrimento eccessivo, isolamento e depressione.

Da cosa è causata?

La nevralgia del trigemino è causata perlopiù dalla compressione del nervo trigemino.

Il nervo trigemino è un nervo che si trova nella scatola cranica e trasmette al cervello le sensazioni di dolore e tatto del volto, denti e bocca.

La compressione del nervo trigemino è generalmente causata da un’arteria o una vena nella scatola cranica che gli passano accanto.

In casi rari la nevralgia trigeminale può essere causata dal danneggiamento del nervo trigeminale da parte della sclerosi multipla o di un tumore cerebrale.

Tipicamente gli attacchi di dolore sono scatenati da attività come toccarsi il volto, mangiare, lavarsi i denti. A volte il vento sul volto o il solo movimento del viso e della testa possono essere sufficienti a scatenare gli attacchi. A volte il dolore può scatenarsi senza una causa evidente.

Chi è affetto da nevralgia del trigemino?

Si stima che circa 10 persone ogni 100.000 ne soffrano.

Le donne sono più colpite degli uomini.

Le prime manifestazioni di dolore si hanno normalmente tra i 50 e i 60 anni di età.

E’ rara la nevralgia del trigemino nei pazienti con meno di 50 anni di età.

Come trattare la nevralgia del trigemino?

La nevralgia del trigemino è una condizione di lungo termine e i periodi di remissione diventano sempre più brevi.

Il primo trattamento raccomandato per la nevralgia del trigemino è medico.
Un anticonvulsivante come la carbamazepine (un farmaco utilizzato anche per trattare l’epilessia) rappresenta il trattamento di scelta. Per avere effetto la carbamazepine deve essere presa più volte al giorno ed il dosaggio viene gradualmente aumentato del corso di giorni o settimane affinché la sua concentrazione nel sangue sia adeguata.

La carbamazepine non era originalmente pensata per trattare il dolore, ma può aiutare a ridurre gli impulsi elettrici nei nervi e a ridurre la trasmissione del dolore.

Se la carbamazepine è inefficace o gli effetti collaterali sono troppo importanti, ci sono diverse procedure che possono essere indicate tra cui quella chirurgica.

La procedura chirurgica più efficace nel tempo è la “decompressione microvascolare”.

L’intervento prevede una incisione dietro l’orecchio, l’apertura di un opercolo osseo e l’accesso alla parte interna della scatola cranica dove si trova il nervo trigemino.

L’arteria o la vena che lo comprimono e che causa il dolore viene identificata con il microscopio operatorio o con l’endoscopio e allontanata con tecniche di microchirurgia dal nervo trigemino.

In tal modo la pulsazione dell’arteria non viene più trasmessa al nervo e il dolore scompare.

La procedura chirurgica di “decompressione microvascolare” ha rischi potenziali di stroke, perdita dell’udito ed altri rischi presenti in ogni procedura intracranica.

È per questo che eseguiamo l’intervento con tecniche avanzate di monitoraggio intraoperatorio per valutare le funzioni del paziente in real time durante l’intervento.

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