Chirurgia dei nervi periferici
Nevralgia occipitale di Arnold
"Cefalea occipitale"
Vediamo insieme che cosa è la nevralgia occipitale di Arnold, chi colpisce, con quali sintomi si presenta e la scelta del trattamento più adatto.
Cosa è la nevralgia occipitale di Arnold?
La nevralgia occipitale o “cefalea occipitale” o “nevralgia di Arnold”, è una condizione dolorosa che colpisce la parte posteriore della testa nel territorio di distribuzione dei nervi grande occipitale, piccolo occipitale e terzo occipitale.
Il dolore è tipicamente localizzato alla parte posteriore della testa, è lancinante ed improvviso, perdura per alcuni secondi o alcuni minuti. Oltre al dolore possono essere presenti un’alterazione della sensazione ed un senso di pesantezza nella regione occipitale.
Si stima che circa 3 persone ogni 100.000 abitanti soffrono di nevralgia occipitale. Le persone di tutte le età posso esserne affette. Mediamente i pazienti hanno un’età di circa cinquant’anni.
Quale è la causa?
La nevralgia occipitale nel 90% dei casi coinvolge il nervo grande occipitale, nel 10% dei casi invece può coinvolgere il nervo piccolo occipitale e più raramente il nervo terzo occipitale.
Nella maggior parte dei casi il nervo grande occipitale è patologicamente compresso in uno o più punti anatomici.
Il nervo grande occipitale ha un diametro di circa 2.5/3.5 mm, quindi è piuttosto grande e soggetto a punti di compressione che scatenano il dolore.
La compressione può essere esercitata a livello della radice nervosa di C2, del muscolo obliquus capitis inferiore, del muscolo semispinalis capitis, nel punto in cui il nervo penetra il muscolo trapezio, o dove il nervo e’a contatto con il nervo occipitale.
L’ipetrofia muscolare e la tensione cervicale possono contribuire alla compressione del nervo occipitale.
In alcuni casi i traumi cranici o cervicali, le alterazioni degenerative della colonna cervicale e la malformazione di Chiari possono contribuire alla compressione del nervo occipitale e al dolore.
Si può trattare?
Ci sono diverse opzioni di trattamento la cui scelta dipende sia da cosa mostra la risonanza magnetica dell’encefalo e della colonna cervicale, sia dall’esame clinico del neurochirurgo.
Uno dei trattamenti più efficaci e meno invasivi sono i blocchi nervosi mirati sotto guida ecografica.
Generalmente si eseguono 3 blocchi nervosi a distanza di 1 mese ciascuno. I blocchi possono essere poi ripetuti nuovamente nel tempo.
Si tratta di una procedura ambulatoriale, della durata di circa 15 minuti. Eseguito il blocco nervoso, il paziente viene osservato per circa 2 ore prima di tornare a casa.