In questo interessantissimo articolo un avvocato della Corte Suprema dell’Inghilterra e del Galles ed un Professore di Cardiochirurgia di Seattle spiegano i motivi per i quali la medicina basata sull’evidenza (EBM=Evidence Based Medicine) non sia sufficiente da sola affinché il medico ed il chirurgo prendano decisioni che procurino veramente il maggior beneficio al paziente.
La EBM è nata per sopperire a quelle che sono stati considerati fallimenti della medicina moderna:
- la variabilità nella pratica clinica
- l’utilizzo di metodiche non provate
- il non utilizzo delle linee guida.
La EBM si fregia di utilizzare “la migliore evidenza” nel formulare decisioni mediche. Tale evidenza si ottiene attraverso un modo di pensare epidemiologico e statistico. Tuttavia come diceva R.A. Fisher all’inizio del XX secolo “la statistica è lo studio delle popolazioni o aggregati di individui, ma non lo studio degli individui”.
La EBM ha problemi nell’integrazione di informazioni mediche che non possono essere valutate in forma statistica, come l’esperienza clinica del medico e fattori che sono unici al paziente medesimo.
Inoltre la EBM non fornisce informazioni sulla patofisiologia della malattia e non tiene conto dei desideri del paziente.
Questo è tanto più vero per specialità complesse come la neurochirurgia cerebrale in cui il senso del sé del paziente deve essere preso in grande considerazione.
L’algoritmo che il neurochirurgo utilizza nel prendere decisioni sul paziente nella sua unicità è molto più complesso di quello che la EBM avrebbe voluto imporre. Per questo la neurochirurgia e la medicina in genere è un’arte nobile in cui scienza, unicità e desideri del paziente si incontrano.
http://www.donaldmiller.com/Real_World_Failure_of_Evidence-Based_Medicine.pdf
The Real World Failure of Evidence-Based Medicine Clifford G. Miller BSc ARCSa and Donald W. Miller, Jr., MD The International Journal of Person Centered Medicine Volume 1 Issue 2 pp 295-300
